(Spoiler: no, tuo cugino con l’iPhone non basta)
Hai organizzato tutto: location da sogno, catering stellato, abito su misura, centrotavola più alti degli invitati… ma per le foto? “Ma sì, ci pensa zio Pino, tanto ha una reflex!” oppure “La mia amica ha l’ultimo iPhone, fa delle storie pazzesche!”.
Perfetto. Benvenuti nel disastro annunciato.
1. Il famoso “amico con la macchina buona”
Sì, ha una reflex. Sì, l’ha usata una volta nel 2017 per fotografare il gatto. Ma sai cos’altro ha? ZERO idee su come si racconta un matrimonio.
Risultato: 500 foto storte, 300 sottoesposte, e 200 primi piani dei piatti. Dei piatti.
2. L’invitato-fotografo multitasking
Vuole godersi la cerimonia, mangiare, bere, ballare… e anche farti le foto.
Spoiler: non farà bene nessuna di queste cose. E ti ritroverai con le uniche immagini nitide scattate durante il buffet dei dolci, quando era fermo davanti alla fontana di cioccolato.
3. Il reportage drammatico
Il taglio della torta? Sfocato. Il bacio? Coperto da una zia che passava. Il lancio del bouquet? Un frame in cui sembri lanciare una scarpa da ginnastica.
Ma dai, l’importante è il pensiero, no?
4. Post-produzione? Cos’è, un dopobarba?
Un fotografo professionista non si limita a scattare. Cura ogni immagine, toglie i brufoli, salva matrimoni con editing magico. L’amico invece ti consegna 800 file grezzi su una chiavetta con scritto “TUTTE LE FOTO – NO TOCCARE”.
5. La differenza invisibile ma enorme
Un fotografo serio conosce i tempi, anticipa le emozioni, si muove con discrezione ma precisione chirurgica.
Un non professionista si fa vedere in ogni foto, riflesso negli occhiali del prete o in equilibrio sul tavolo del DJ.
Conclusione
Pagare un fotografo di matrimonio non è un lusso. È un’assicurazione. È la certezza che quei momenti unici, irripetibili, intensi… vivranno per sempre in immagini belle da vedere e da sentire.
Poi eh, se ti piace rischiare… puoi sempre affidarti a tuo cugino.
Ma non dire che non ti avevamo avvisato.